POESIE
Le seguenti poesie sono tratte dal libro "La casa in riva al mare" e "Barche in secca" in vendita su amazon
CAMILLA
Bambina di luce e di vento.
Nel verde giardino i tuoi giochi
paiono guizzi di farfalla,
le tue corse gioiose voli di rondine.
Se canti la tua voce d’argento
crea ghirlande di armonia
nel silenzio.
Bambina di fantasia e di colori.
Traccia per me un piccolo disegno colorato
ch’io lo affigga, con mano leggera,
alla porta segreta dei sogni.
Bambina di corallo ed acqua pura.
Guarda in alto e specchia
nei tuoi occhi azzurri e profondi
un cielo terso e senza nuvole.
La tua vela ormai si sta alzando
verso mari lontani e terre sconosciute
e tu, con le tue piccole mani,
guidala, senza paura, verso un porto di stelle.
IL SOGNO DI SAMUELE
Samuele dorme sereno, le braccine fuori
dalle lenzuola.
La stanza buia e silenziosa è rischiarata,
in un angolo, da una fioca lanterna.
Il bimbo sogna bianchi angeli leggeri
che inventano per lui giochi sconosciuti.
Non assomigliano a persone terrestri,
si comprende che sono discesi dal cielo.
In un giardino fiorito, dove volano
diafane libellule e bianche farfalle,
una bimba dai lunghi capelli biondi,
venuta dal nulla, gli regala un flauto magico
e pronuncia parole incomprensibili.
Ode una musica lontana,
non sa se provenga dal cielo stellato
o dal fondo del mare sul quale tremulano
piccole onde azzurre.
Nell’oscurità degli abissi fluttuano,
come in un acquario, evanescenti meduse,
pesci argentati, cavallucci marini.
Improvvisamente il suo viso si fa cupo.
E’ scoppiata una guerra fra mostri spaziali
e supereroi terrestri.
La lotta è immane e spietata.
Gli eroi stanno per soccombere
ed il terrore si sta impadronendo di lui.
Vorrebbe piangere ma, nel buio della stanza,
una celeste visione appare e lo conforta
con dolci parole ed una carezza gentile
sui capelli.
L’USIGNOLO
Sono fuggiti i tuoi usignoli, Pierrot,
Pierrot scarno e bruno.
Solo uno è rimasto a lottare
con la ragione,
il più triste, il più indesiderato.
Ma nel tuo petto, gabbia sonora,
scioglie il suo pianto, l’ultimo prigioniero,
nella canzone più bella
e sol per questo tu già l’ami.
INCONTRO
Mi prendesti per mano
e mi conducesti
nella dimensione
dell’amore e del sogno.
Nei tuoi occhi bagliori di luna,
onde marine, enigmi.
Un giorno mi verrai incontro
fra la folla di questo lungomare.
Le sirene suoneranno
e le bandiere sventoleranno
contro un cielo azzurro.
Allora ti prenderò tra le braccia
e tutto il mondo girerà intorno a noi.
CALZE A RETE
Tutte le sere,
con bello o cattivo tempo,
con abito nero,
calze a rete,
tacchi a spillo,
te ne stai sul marciapiede,
sola, nella via principale,
al centro del paese
e la sbatti in faccia
ai benpensanti
ed a tutta la cittadinanza.
IL MISTERO DEL FIUME
A volte, la sera, spingo i miei passi trasognati
alla fine di questo lungomare.
Qui il mare oscuro e misterioso accoglie il fiume
con un grande abbraccio d’amore.
Le acque del fiume e del mare si fondono
in un unico elemento limaccioso e tumultuoso.
Gli spiriti del fiume
soffiano i loro flauti di vento.
Gli uccelli marini s’impennano
e planano sull’acqua come per gioco.
Questo posto ha un fascino segreto,
forse per le luci della costa
che si vedono brillare lontane
come fuochi di giocolieri.
Forse per il mare che inghiotte ogni cosa,
che ci parla come un essere
grande ed a volte mostruoso
o forse per il cielo che ogni sera
indossa un costume diverso:
scuro per le nuvole, blu e stellato,
chiaro quando sfoggia la luna.
Ma forse il mistero sta nel fiume
che reca i messaggi della terra.
Porta i doni dei boschi e dei monti
e li deposita morendo, come un amante disperato,
nel fondo del mare.